CALCIO LA STIMMA DON BOSCO
Era il lontano 1963 quando il vulcanico salesiano Don Nicola intravide l’esigenza di costituire una società sportiva riconosciuta a tutti gli effetti dalla FIGC e dal CONI .. tra l’altro era zio del calciatore G.Franco Zigoni (Juve e Roma).

Da molti anni all’oratorio si disputavano tornei di calcio a tutti i livelli di età. Chi non ricorda le famosissime notturne in cui si cimentavano in partite di fuoco giocatori dilettanti e professionisti, appassionando tutta la città ed i paesi vicini ?
Ma Don Nicola voleva di più. Con il presidente Ennio Mazzon, creò una società “propria” dell’Oratorio, perché voleva che i ragazzi del calcio, potessero portare il nome dell’Oratorio “più bello del mondo”, in tutto il Basso Piave e dintorni. Si attorniò di tanti dirigenti (alcuni sono ancora in attività tutt’ora) che lo assecondarono in tutto perché a Don Nicola non si poteva dire “non posso” , “non ho tempo”.
Come uomo aveva un carisma eccezionale; ci si permetta l’irriverente paragone, ma impersonava Don Bosco in tutta la sua convinzione di essere prete dei giovani e uomo pratico.
Salesiano nato per l’Oratorio, il classico prete da cortile, ingegnoso (chi non ricorda l’arte del calzolaio, quando riparava i palloni; del sarto quando rammendava maglie, calzettoni, calzoncini, tanto che a volte c’era più filo del tessuto; del riparatore di flipper e giochi vari.
Il tutto per attirare, entusiasmare, socializzare, far crescere tutti nello spirito di Don Bosco.
Aveva un aspetto da finto burbero ed autoritario; quando scoccava l’ora di chiusura serale(ore 19) si sentiva levare il suo vocione: “PORTARE IN SALA PALLE, PALLONI, RACCHETTE E RACCHETTONI” e se qualcuno si attardava, imperioso, intimava: “Ho l’impressione di avere dato un ordine!”.
Era di una generosità immensa con un cuore grande .. grande. Ricordo ancora che un anno la società, a fine campionato, aveva come al solito … le casse … vuote. C’erano da pagare ben 233.000 Lire di bar. Mi rivolsi a Don Nicola e lui, col solito burbero atteggiamento, mi rispose: “ arrangiatevi, io non ho un soldo …. proprio perché vi voglio bene posso pagare … i rotti”. Per lui i rotti erano le 230.000 Lire e noi ci trovammo col solo pagamento delle rimanenti 3.000 Lire.
Per Don Nicola, la divina provvidenza aveva colmato il grosso debito. Diceva sempre: “Implorate Don Bosco con un’AVE MARIA e tutto diventerà più semplice”.
Con la I^ squadra (1963 anno di fondazione) allenata dall’ex grande portiere Guerrino Striuli, portò giocatori del calibro di Toni Corvaviera (Bomba), Dino Guerrato e Roberto Brollo che avevano calcato campi di buon livello tecnico.
Con altri, che erano al termine della carriera, li convinse a passare dalla parte dirigenziale per dare spazio ai giovani e continuare a dare nuova linfa alla Società, da lui fondata e tanto amata.
Scrissero di lui: “ Era nato per l’Oratorio, ne era l’anima. Amava, come Don Bosco, i ragazzi più umili, i più rozzi, i più incivili, quelli che qualcuno non voleva all’Oratorio.
Per lui i giovani dovevano essere conquistati ed amati, ma soprattutto sentirsi amati.
Veniva in mezzo a noi del calcio e si vedeva lontano un miglio che sprizzava simpatia anche al più restio non faceva mai pesare l’abito che portava, e se qualcuno …. sgarrava con frasi un po’ pesanti, era pronto a prenderlo da parte e invitarlo così : “ Sei un bravo giocatore, sei un bravo ragazzo, cerca di fare meglio …. Sarai più bravo ancora e tutti ti apprezzeranno maggiormente”.
Aveva dato alla Società i colori giallo-rosso perché gli sembravano i colori della luce (appartenenza a Don Bosco) e dell’amore (anche se aveva un debole per il nero !!!!!).
Dopo 12 anni di indimenticabile “dux” della PGS, fu mandato a Chioggia (per 10 anni) e negli ultimi 5 anni a Gorizia dove ci lasciò nel 1991 a 68 anni.
Ancora oggi, quelli che hanno avuto la fortuna di stare con LUI, lo ricordano con immutato amore ed infinita riconoscenza.

Nessun commento:
Posta un commento