mercoledì 15 giugno 2011

CALCIO LA STIMMA DON BOSCO

CALCIO LA STIMMA DON BOSCO
Era il lontano 1963 quando il vulcanico salesiano Don Nicola intravide l’esigenza di costituire una società sportiva riconosciuta a tutti gli effetti dalla FIGC e dal CONI .. tra l’altro era zio del calciatore G.Franco Zigoni (Juve e Roma).

Da molti anni all’oratorio si disputavano tornei di calcio a tutti i livelli di età. Chi non ricorda le famosissime notturne in cui si cimentavano in partite di fuoco giocatori dilettanti e professionisti, appassionando tutta la città ed i paesi vicini ?
Ma Don Nicola voleva di più. Con il presidente Ennio Mazzon, creò una società “propria” dell’Oratorio, perché voleva che i ragazzi del calcio, potessero portare il nome dell’Oratorio “più bello del mondo”, in tutto il Basso Piave e dintorni. Si attorniò di tanti dirigenti (alcuni sono ancora in attività tutt’ora) che lo assecondarono in tutto perché a Don Nicola non si poteva dire “non posso” , “non ho tempo”.
 
Come uomo aveva un carisma eccezionale; ci si permetta l’irriverente paragone, ma impersonava Don Bosco in tutta la sua convinzione di essere prete dei giovani e uomo pratico.
Salesiano nato per l’Oratorio, il classico prete da cortile, ingegnoso (chi non ricorda l’arte del calzolaio, quando riparava i palloni; del sarto quando rammendava maglie, calzettoni, calzoncini, tanto che a volte c’era più filo del tessuto; del riparatore di flipper e giochi vari.
Il tutto per attirare, entusiasmare, socializzare, far crescere tutti nello spirito di Don Bosco.
Aveva un aspetto da finto burbero ed autoritario; quando scoccava l’ora di chiusura serale(ore 19) si sentiva levare il suo vocione: “PORTARE IN SALA PALLE, PALLONI, RACCHETTE E RACCHETTONI” e se qualcuno si attardava, imperioso, intimava: “Ho l’impressione di avere dato un ordine!”.
 
Era di una generosità immensa con un cuore grande .. grande. Ricordo ancora che un anno la società, a fine campionato, aveva come al solito … le casse … vuote. C’erano da pagare ben 233.000 Lire di bar. Mi rivolsi a Don Nicola e lui, col solito burbero atteggiamento, mi rispose: “ arrangiatevi, io non ho un soldo …. proprio perché vi voglio bene posso pagare … i rotti”. Per lui i rotti erano le 230.000 Lire e noi ci trovammo col solo pagamento delle rimanenti 3.000 Lire.
Per Don Nicola, la divina provvidenza aveva colmato il grosso debito. Diceva sempre: “Implorate Don Bosco con un’AVE MARIA e tutto diventerà più semplice”.
 
Con la I^ squadra (1963 anno di fondazione) allenata dall’ex grande portiere Guerrino Striuli, portò giocatori del calibro di Toni Corvaviera (Bomba), Dino Guerrato e Roberto Brollo che avevano calcato campi di buon livello tecnico.
Con altri, che erano al termine della carriera, li convinse a passare dalla parte dirigenziale per dare spazio ai giovani e continuare a dare nuova linfa alla Società, da lui fondata e tanto amata.
 
Scrissero di lui: “ Era nato per l’Oratorio, ne era l’anima. Amava, come Don Bosco, i ragazzi più umili, i più rozzi, i più incivili, quelli che qualcuno non voleva all’Oratorio.
Per lui i giovani dovevano essere conquistati ed amati, ma soprattutto sentirsi amati.
Veniva in mezzo a noi del calcio e si vedeva lontano un miglio che sprizzava simpatia anche al più restio non faceva mai pesare l’abito che portava, e se qualcuno …. sgarrava con frasi un po’ pesanti, era pronto a prenderlo da parte e invitarlo così : “ Sei un bravo giocatore, sei un bravo ragazzo, cerca di fare meglio …. Sarai più bravo ancora e tutti ti apprezzeranno maggiormente”.
Aveva dato alla Società i colori giallo-rosso perché gli sembravano i colori della luce (appartenenza a Don Bosco) e dell’amore (anche se aveva un debole per il nero !!!!!).
Dopo 12 anni di indimenticabile “dux” della PGS, fu mandato a Chioggia  (per 10 anni) e negli ultimi 5 anni a Gorizia dove ci lasciò nel 1991 a 68 anni.
 
Ancora oggi, quelli che hanno avuto la fortuna di stare con LUI, lo ricordano con immutato amore ed infinita riconoscenza.
 
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